martedì 11 dicembre 2012

Mario Sironi

Mario Sironi


Pittore – Opere – Quadri – Quotazione – Quotazioni – Quotes – Quote – Casa Museo – Francesco – Cristina
Mario Sironi (Sassari, 12 maggio 1885 – Milano, 13 agosto 1961) è stato un pittore italiano.
Con una stilizzazione che si rifaceva ad arcaici modelli pre-rinascimentali, con un potente senso dei valori plastici e del colore, ha dato voce all'umanesimo civile d'intonazione fascista degli anni venti-trenta.

Biografia

Nato a Sassari, ben presto la sua famiglia si trasferì a Roma, dove Sironi, abbandonati gli studi di ingegneria, iniziò a frequentare l’Accademia di Belle Arti e lo studio di Giacomo Balla, stringendo amicizia anche con Gino Severini e Umberto Boccioni. 

La sua ricerca personale partì dall'esperienza divisionista e, nel 1914, trasferitosi a Milano, si avvicinò al Futurismo, di cui condivise l'esperienza bellica di volontario ciclista a fianco di Marinetti e Sant'Elia (di questo periodo sono Il camion del 1914, collezione privata, Milano e Il ciclista del 1916, collezione privata).
 
Rientrato in Italia, collaborò in veste di illustratore al Popolo d’Italia, e, proprio in questa circostanza, fece la conoscenza di Margherita Sarfatti, anche lei collaboratrice della rivista. 

Nei primi anni venti, la sua pittura restò di tipo futurista anche se, celatamente, nel suo stile si stavano facendo già strada forme sempre più monumentali (Paesaggio urbano del 1921), tendenti al metafisico, di cui diede una personale interpretazione nelle celebri periferie

Nel 1920 Sironi firmò con Leonardo Dudreville, Achille Funi e Luigi Russolo il manifesto Contro tutti i ritorni in pittura, che contiene in nuce le tesi poi fatte proprie dal gruppo Novecento, di cui Sironi fu uno dei fondatori.
 
Nel 1922 entra a far parte del gruppo Novecento e il suo linguaggio figurativo, di conseguenza, si adegua ai dettami che Sarfatti aveva stilato in una sorta di programma contenente le precise normative a cui i membri dovevano attenersi. 

Appartiene al periodo novecentista L’Allieva, un ritratto del 1924 in cui il ritorno al modello classico è evidente nella posa a tre quarti e nell’estrema monumentalità della donna, che richiamano esempi della tradizione quattro-cinquecentesca. 

Citazioni al mondo classico sono anche la statua in gesso posta alle spalle della ragazza ed il vaso-anfora, un elemento che si ritrova molto spesso nei lavori di questo periodo.
 
Il Richiamo all'ordine di Sironi si manifesta in maniera differente rispetto a quella che gli altri artisti portano avanti negli stessi anni: è più tenebroso e cupo e dunque sarà impossibile scorgere nelle sue tele quelle vedute magiche, chiare e cristalline, tipiche del grande quattrocento italiano, che gli altri novecentisti invece promuovono nei loro lavori. 

Al contrario della maggior parte degli artisti del Novecento, per lui la stilizzazione non divenne mai cliché e, sino all'ultimo, seppe trovare nuove forme espressive per la propria ricerca.
 
Dall’inizio degli anni trenta gli interessi artistici di Sironi si moltiplicarono, spaziando dalla grafica alla scenografia, dall’architettura alla pittura murale (Il Lavoro, 1933, per la V Triennale di Milano), dal mosaico all’affresco. 

La sua attività apparve sempre più finalizzata alla realizzazione di opere monumentali e celebrative del regime fascista, che si nutrono del recupero della tradizione aulica dell’arte italiana (L'Italia fra le Arti e le Scienze, 1935, Università di Roma). 

Nel 1932 fu l'artista più impegnato per la realizzazione della Mostra della Rivoluzione Fascista che si tenne al Palazzo delle Esposizioni di Roma. (sale P, Q, R, S)
 
Tornato nel 1940 alla pittura da cavalletto, procedette in una ricerca che dalla densa corposità e plasticità delle opere precedenti sfociò in talune montagne e tele a composizione multipla, con risultati affini a quelli dell'astrattismo. 

Nel dopoguerra la pittura di Sironi si fece cupa e drammatica, abbandonando il carattere monumentale e di grande eloquenza degli ultimi anni a favore di una diversa e più dimessa concezione spaziale, resa su tele di piccole dimensioni (La città, 1946, Galleria Narciso, Torino).
 
Nel 1949-1950, Sironi aderì al progetto della importante collezione Verzocchi, sul tema del lavoro, inviando, oltre ad un autoritratto, l'opera "Il lavoro". 

La collezione Verzocchi è attualmente conservata presso la Pinacoteca Civica di Forlì. Nel 1965, gli venne dedica una retrospettiva nell'ambito della IX Quadriennale di Roma. 

Il 24 giugno 2011 l'Accademia di Belle Arti di Sassari è stata intitolata ufficialmente Mario Sironi.

Mario Sironi nei musei

Emilia Romagna

  • Museo d'arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis di Ferrara
  • Pinacoteca Civica di Forlì

Liguria

  • Museo “Sandro Pertini” di Savona

Lombarda

  • Casa museo Boschi-Di Stefano di Milano
  • Galleria d'arte moderna e contemporanea di Bergamo
  • Museo d'arte MAGA di Gallarate (VA)
  • Museo del Novecento di Milano

Toscana

  • Civici musei di Villa Paolina di Viareggio

Veneto

  • Museo d’arte moderna Rimoldi di Cortina d'Ampezzo (BL)
  

Scritti dell'autore

  • Mario Sironi, Scritti editi e inediti, Milano, Feltrinelli, 1980.
  • Mario Sironi, Scritti e pensieri, Milano, 2008. EAN 9788884161789


Bibliografia

  • Pica A., Mario Sironi pittore,Milano, Edizioni del Milione, 1962.
  • Calvesi M.,Mario Sironi,Roma, CIDAC, (Maestri d'oggi), 1981.
  • Penelope M. (a cura di) Mario Sironi. I figurini ritrovati, Milano, Mazzotta, 1989.
  • Traversi G., "Sironi I Disegni", Milano, Casa Editrice Ceschina, 1968.
  • Antonella Crippa, Mario Sironi, catalogo online Artgate della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA.

 LINKs

Casa Museo Boschi Di Stefano:http://www.fondazioneboschidistefano.it/ws/

Mario Sironi Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Sironi 




Opere
Paesaggio urbano (1927)
                                                           



Mario Sironi
Composizione (fine anni '40)
Casa Museo Francesco Cristina

                                                            



Venere dei Porti
                                                              



Il ciclista - (1916-17 ridipinto dopo il 1920)
                                             



L'allieva  (1924)
                                                                    




L'architetto - Esposto nella sala del “Novecento” alla Biennale di Venezia (1924)
                  


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1 commento:

  1. Finalmente un Blog dedicato a Mario Sironi. Un Blog semplice, ma fatto bene bene bene. Complimentissimi!

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