venerdì 20 gennaio 2017

Marc Chagall

Francesco Rositani -  
Pittore – Opere – Quadri – Quotazione – Quotazioni – Marc Chagall – Quote – Casa Museo – Francesco – Cristina

http://www.brundarte.it/2019/12/06/picasso-lodola-mostra-arte-moderna-contemporanea-brindisi/


Marc Chagall - le Anime morte di Gogol




Marc Chagall, il cui vero nome era Moishe Segal nasce a Liosno, presso Vitebsk nella odierna Bielorussia il 7 Luglio 1887, primo di sette figli in una famiglia ebrea molto unita.

Dal 1906 al 1909 studia pittura, prima a Vitebsk, poi alla Scuola della Società Imperiale per la Difesa delle Belle Arti di Pietroburgo, dove è allievo anche di Léon Bakst.

Per vivere a Pietroburgo, gli ebrei dovevano essere muniti di un permesso di soggiorno e Chagall, per mantenersi, era costretto a lavori d'ogni genere, finendo persino in prigione.

Nel 1910, grazie ad un viaggio finanziato da un mecenate, si trasferisce a Parigi, dove conosce le nuove correnti pittoriche e di pensiero, interessandosi particolarmente al Fauvismo ed al Cubismo.

Negli ambienti artistici d'avanguardia frequenta pittori ed intellettuali, conosce, tra gli altri, Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, Cendrars e Leger. 

Lo stile di Chagall è già indirizzato alla scomposizione delle immagini realizzate in chiave onirica e fantastica, tenendo conto degli insegnamenti del 
fauvismo e del cubismo.
Nel 1912, a soli 25 anni, Chagall espone sia al Salon des Indépendants a Parigi, che al Salon d'Automne di Berlino. 

Il mercante d'arte berlinese Herwarth Walden nel 1914 gli allestisce una personale nella sua galleria Der Sturm, mentre Chagall è tornato in Russia a Vitebsk per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. 

Marc Chagall, che lavora in una fabbrica di armi, nel 1915 si sposa e l'anno dopo diventa padre della piccola Ida.

Durante gli anni della guerra Chagall, riprende la dura cronaca del presente trasfigurandola in un sogno, dove sovrappone fantasie popolari, violinisti solitari e figure volanti sul villaggio natale ed espone le sue opere a Mosca e Pietroburgo.

Nominato Commissario alle Belle Arti dell'amministrazione regionale di Vitebsk, fonda l'Istituto d'Arte Moderna, di cui rimane direttore fino al 1920, quando gli subentra Malevich.

Marc Chagall si trasferisce a Mosca con la famiglia, insegna disegno alla Scuola per gli orfani di Guerra a Malazhovka e, dopo la prima esposizione di Arte Rivoluzionaria a Pietrogrado, il Governo Russo compra 12 suoi quadri.

Decorazioni per teatro ebraico In patria la sua arte è molto apprezzata, tanto che ottiene l'incarico di realizzare le decorazioni per il Teatro Ebraico Statale "Kamerny", ma presto il suo dissenso con il comunismo, lo porta nel 1923 a Berlino per proseguire l'anno dopo per Parigi.

Tra i soggetti più ricorrenti nei quadri di Chagall figurano il mistero della nascita, le nozze nel villaggio, la vita dei contadini, i rabbini e le feste ebraiche, usando dei colori intensi e cupi per creare atmosfere inquietanti.

A Parigi Marc Chagall rientra nel giro degli artisti, conosce Ambroise Vollard, che gli commissiona prima l'illustrazione di "Le Anime Morte" di Gogol e poi delle "Fiabe" di La Fontaine e allestisce una retrospettiva delle sue opere presso l'importante Galerie Barbazanges-Hodeberg.

La notorietà e le nuove possibilità economiche permettono al pittore di viaggiare in Europa per ammirare le tele dei grandi maestri, come Rembrandt
 in Olanda e El Greco in Spagna, spingendosi fino in Palestina.

Nel 1933 Marc Chagall espone al Kunstmuseum di Basilea, ma nel frattempo il nazismo prende il potere in Germania e tutte le opere di Chagall vengono confiscate ai musei tedeschi. 

Nel 1937 il pittore prende la cittadinanza francese e durante l'occupazione tedesca si rifugia con i suoi quadri nel sud della Francia, nella zona ancora libera, dove nel 1941 accoglie l'invito del Museo di Arte Moderna di New York e parte per l'America.

La morte della moglie nel settembre del 1944 sconvolge Chagall al punto di abbandonare i pennelli per molti mesi.

Finita la Guerra, nel 1947, Marc Chagall ritorna a Parigi e, nel 1949, si stabilisce a Saint-Paul-de-Vence nel sud della Francia. Tre anni dopo si risposa.

Negli anni seguenti, importanti mostre gli vengono dedicate in tutto il mondo ed il pittore inizia una lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche.

Nel 1962 disegna le vetrate per la sinagoga dello Hassadah Medical Center, presso Gerusalemme e per la cattedrale di Metz.

Nel 1964 decora il soffitto dell'Opéra di Parigi e l'anno dopo si dedica alle grandi pitture murali sulla facciata della Metropolitan Opera House di New York.

Nel 1970 disegna le vetrate del coro e del rosone del Fraumünster di Zurigo e di poco successivo è il grande mosaico a Chicago.
Chagall, che si occupa anche di incisioni, sculture, ceramiche e scenografie per il teatro, riceve innumerevoli premi e riconoscimenti per la sua arte: viene eletto membro onorario dell'Accademia Americana di Arte e Lettere, riceve la Laurea Honoris Causa dall'Università di Glasgow in Scozia, riceve il premio Erasmo a Copenaghen, viene nominato cittadino onorario di Venezia, nominato Ufficiale della Legion d'Onore, ed insignito della Grande Croce della Legione d'Onore.

Marc Chagall muore a Saint-Paul-de-Vence il 28 marzo 1985. 



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Amedeo Modigliani

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Francesco Rositani - pittore – Opere – Quadri – Quotazione – Quotazioni – Amedeo Modigliani – Quote – Casa Museo – Francesco – Cristina
Amedeo Modigliani - Ritratto di Uomo
                                           Casa Museo Francesco Cristina
Artista maledetto per eccellenza, stroncato da una vita dissoluta e segnata dalla tisi, Clemente Amedeo Modigliani nasce a Livorno il 12 luglio del 1884. È il quarto figlio di una famiglia ebrea sull'orlo di una crisi finanziaria. Eugenia Garsin, la mamma, lo inizia al disegno e già nel 1898, Modigliani frequenta l'atelier del pittore Guglielmo Micheli, allievo del "macchiaiolo" Giovanni Fattori. Alla fine del 1900 si ammala di tubercolosi ed è costretto a spostarsi a Sud, tra Napoli e Roma. Ma sarà soltanto alle "scuole di nudo" di Firenze e di Venezia, nel 1902 e nel 1903, che il futuro "Modì", come sarebbe stato chiamato dai francesi, viene folgorato dall'amore per il corpo femminile.
Grazie allo zio Amedeo Garsin, nel 1906 Amedeo Modigliani trova i soldi per trasferirsi a Parigi, sede mondiale dell'arte. Affitta uno studio in rue Caulaincourt, a Montmartre, e l'anno seguente conosce il chirurgo Paul Alexandre, il quale diventa suo collezionista. Modigliani si iscrive all'Académie Colarossi, ma è nelle taverne della "Butte", la parte più degradata del quartiere, che si affrontano quelle discussioni sull'arte in grado di prospettare le nuove avanguardie del '900. Qui conosce Pablo Picasso, Andre Derain, Diego Rivera. Ma anche il pittore alcolizzato Utrillo e il barone oppiomane Pigeard, che lo aprono fatalmente alle droghe e all'alcol.
La prima esposizione del pittore livornese risale al marzo del 1908. Sei opere al Salone degli Indipendenti, tra le quali "L'ebrea" e "Busto di donna nuda". A convincerlo ad esporre, fu il medico Paul Alexandre, il quale ebbe anche il merito di fargli scoprire l'arte africana, portandolo a visitare i musei Guimet, Louvre e Trocadero. L'incontro con il primitivismo è determinante e gli apre definitivamente le porte della scultura e della pietra.
A causa di una violenta lite con altri artisti, Amedeo Modigliani lascia Montmartre, trasferendosi nel cosiddetto "alveare" de la "Ruche", a Montparnasse. Qui conosce Chagall, Leger e Soutine, soprattutto, di cui sosterrà sempre l'opera. Ed è sempre qui che verso la fine del 1909 la zia Laura Garsin lo rintraccia, "miseramente alloggiato all'altezza di un primo piano", per riportarlo a Livorno. Qui, in estate, Modigliani lavora alla celebre opera "Il mendicante", che sarà esposta nel 1910 al Salone degli Indipendenti. In questo stesso anno poi, instaura una intensa relazione con la poetessa russa Anna Achmatova.
Nel 1912 espone al X Salone d'Autunno le sue teste di pietra. Fondamentale, l'incontro con lo scultore romeno Constantin Brancusi, allora già famoso. Contemporaneamente però, vive nella miseria, e un giorno di quello stesso anno l'amico Ortis de Zarate lo trova svenuto sul pavimento di casa, in condizioni fisiche critiche. Si organizza una colletta per riportarlo a Livorno, dove arriva magrissimo e pallido. Il periodo italiano dura pochi mesi. Amedeo Modigliani torna a Parigi e nell'arco di un paio d'anni porta a termine lo studio scultoreo e pittorico delle cosiddette "cariatidi", enormi figure di donne femminili che avrebbero inscritto l'opera dell'artista livornese nella storia dell'arte di tutti i tempi. È anche il periodo delle "dame dal collo lungo", altro marchio distintivo dell'artista.
Tra il 1914 e il 1916 frequenta Beatrice Hastings, secondo alcuni "musa maledetta" che lo incoraggia alle droghe e all'alcol. Lavora per il mercante Guillaume, l'unico che acquistava le opere di Modì in quel periodo segnato dalle avanguardie cubiste, verso cui il pittore livornese non ebbe mai interesse. Ed è solo all'inizio del 1917 che il poeta polacco Leopold Zborowski comincia ad occuparsi di lui. Gli propone un contratto: 15 franchi al giorno in cambio dell'esclusiva sulla sua produzione.
È l'anno più importante della vita di Modì. Comincia la serie di nudi, esegue i famosi ritratti del poeta polacco e della sua famiglia e, soprattutto, conosce Jeanne Hebuterne, la donna che non riuscirà a sopravvivergli, suicidandosi alcune ore dopo la sua morte. Nel dicembre dello stesso anno, la Galleria Berthe Weill allestisce la prima mostra personale di Amedeo Modigliani e i nudi esposti vengono ritirati dalla questura, che li giudica offensivi.
Nel 1918 Jeanne è incinta e insieme, con gli Zborowski, si trasferiscono in Costa Azzurra. Il 29 novembre, nasce a Nizza la piccola Jeanne Modigliani, sua figlia. In questo periodo frequenta la casa del grande Renoir, semiparalizzato, e l'anno dopo, rientrati a Parigi e con Jeanne di nuovo incinta, Modigliani dipinge il suo unico autoritratto. Durante l'estate del 1919 l'opera del livornese comincia ad essere apprezzata anche all'estero, a Londra, grazie all'interessamento dei critici Earp e Atkin. Ma sono gli anni in cui la tubercolosi si fa sempre più grave e la sera del 24 gennaio del 1920, all'ospedale della Carità, Amedeo Modigliani muore. Pare che prima di morire abbia detto all'amico Zborowski queste parole: "Io sono ormai fottuto, ma ti lascio Soutine".

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