martedì 18 dicembre 2012

Gianni Bertini

Gianni Bertini


Pittore – Opere – Quadri – Quotazione – Quotazioni – Quotes – Quote – Casa Museo – Francesco – Cristina

Gianni Bertini (Pisa, 31 agosto 1922 – Caen, 10 luglio 2010) è stato un artista italiano attivo nel campo della pittura, della grafica, e della poesia visuale.
La sua ricerca si indirizza verso un'interrogazione della visualità industriale, in particolare della civiltà massmediatica, soprattutto attraverso opere contrassegnate dall'uso di riporti fotografici e del collage. 

Pur attraversando da protagonista alcuni dei momenti più significativi della cultura della seconda meta' del 900, ha condotto un'attività personale ed isolata rispetto ai maggiori movimenti programmatici. 

Biografia

Nasce a Pisa nel 1922, dove si laurea in matematica. 

Dopo l' esordio nel 1946, con opere collocabili tra l'espressionismo e il post-cubismo, tra il 1948 e il 1949 realizza il suo primo ciclo, i Gridi, utilizzando lettere stampigliate, cifre parole segnaletiche, come "Alt", "Stop", o definizioni linguistiche degli oggetti rappresentati, che anticipano di oltre un decennio i motivi stilistici neo dada e della pop art. 


Anni cinquanta
A Milano nel 1950 entra in contatto con il Movimento Arte Concreta (MAC) realizzando opere in cui prevale un vocabolario fortemente geometrico. 

Successivamente, spinto dall'esigenza di voler comunicare quelle emozioni visive su quei fatti cosmici, siderei, scientifici o meccanici che, a suo parere, sono il fulcro essenziale del nostro tempo, si orienta verso un'arte di maggiore impatto emozionale. 

Prima si accosta alla "pittura nucleare", in seguito sviluppa con successo un linguaggio riconducibile all'informale, contrassegnato da una personale geometria gestuale che evoca universi meccanici.

Nel 1952 si trasferisce Parigi dove stabilisce la propria residenza interrotta dai numerosissimi viaggi e soggiorni all'estero. 

Qui stringe amicizia con Pierre Restany e si avvicina al Nouveau Réalisme, di cui condivide le premesse estetiche pur non sottoscrivendone il manifesto programmatico. 

L'intensa attività di questo periodo incontra il riconoscimento internazionale ai più alti livelli esponendo in tutto il mondo presso prestigiose istituzioni museali europee e americane.

 

Anni sessanta

Inizia a dipingere dei "combine paintings" su superfici preparate, impiegando immagini di giornale.

Nel 1965, sostenuto da Pierre Restany, assieme a Mimmo Rotella, Alain Jacquet, Pol Bury, Nikos e Serge Bèguier, firma il primo manifesto della Mec-Art (abbreviazione di mechanical-art: un'arte che sfrutta i procedimenti meccanici di riproduzione dell'immagine, in prevalenza fotografici, per ottenere nuove forme. 

È in questo ambito che raggiunge la sua cifra stilistica più eminente: un linguaggio basato su una risignificazione collagistica di immagini tratte dai media e riportate su tela o metallo, su cui l'artista interviene pittoricamente.

Si avvicina ai linguaggi delle neo-avanguardie, collaborando con la rivista di poesia visuale Ou, fondata da Henri Chopin, assieme al quale realizza alcuni film. Nel 1968 è invitato con una sala personale alla Biennale di Venezia e nell'edizione successiva del 1970 viene nominato commissario di esposizione.

Anni settanta

Rientrato a Milano, tra il 1971 e il 1972 collabora a due riviste di poesia visiva: Mec, di cui escono soltanto due numeri, e Lotta poetica, periodico dedicato alla poesia visiva, di cui dirige con Paul de Vree e Sarenco le prime 12 pubblicazioni.

A partire dalla seconda metà degli anni settanta e fino al 2000 prosegue la sua attività realizzando cicli di opere in cui rielabora costantemente i propri stilemi pittorico-collagistici (a cui si aggiunge l'uso degli stencils), cercando sia un confronto citazionistico con la tradizione figurativa, sia un contatto con la realtà mediale più attuale (Abbaco, Ombre, Per non dimenticare').

Nel 1984 a Parigi gli viene dedicata una grande retrospettiva al "Centre national des arts plastiques". 

L’anno successivo il Ministero della pubblica istruzione francese lo nomina cavaliere dell'Ordine delle arti e delle lettere (Ordre des arts et lettres).

Nel 1997 lancia il manifesto "La retro-garde", in cui auspica una rinascita dell'agire materiale dell'artista senza tuttavia rifiutare l'uso delle più avanzate tecnologie digitali.



LINKs

Gianni Bertini Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Bertini





Opere


Venere a idrogeno (1964)
                                                          


Gianni Bertini
Bambole (2002)
Casa Museo Francesco Cristina
                                                                 


Heraclides Hemostatique (1983)
                                                     


Seguite quella ruota (1967)
                                                      


Stimec (1967)
   

Giorgio De Chirico , Mario Sironi Lucio Fontana , Mario Tozzi , Piero Manzoni , Sante Monachesi , Angelo Del Bon , Amedeo Modigliani , Salvador Dalì , Gianni Bertini , Aldo Carpi , Mario Bionda , Antonio Bueno , Ernesto Treccani , Arnaldo Pomodoro , Marco Lodola , Ugo Nespolo , Bruno Landi , Pino Ponti , Vittorio Maria Di Carlo , Giorgio Albertini , Bernard Aubertin , Salvador Aulestia , Ercole Pignatelli , Francesco Fedeli , Giosetta Fioroni , Franco Angeli , Max Kuatty , Mario Schifano , Giuseppe Ajmone , Remo Brindisi , Antonio De Totero , Carlo Brenna , Vanessa Beecroft , Gino Brogi , Pietro Annigoni , Pablo Picasso , Andy Warhol , Antonio Mancini , Antonio Nunziante ,Enrico Baj , Filippo De Pisis , Marcello Scuffi , Ludovic Rodo Pissarro








Mario Bionda

Mario Bionda


Pittore – Opere – Quadri – Quotazione – Quotazioni – Quotes – Quote – Casa Museo – Francesco – Cristina
Mario Bionda (Torino, 1913 – Penango, 1985) è stato un pittore italiano.



Biografia

Mario Bionda, prima di essere un pittore, era una persona. Il suo carattere troppo spesso riservato e schivo, ha fatto sì che della sua vita si conosca poco.

Nasce a Torino nel 1913. 

La sua predisposizione per il disegno è tale che a soli 14 anni riesce, con grandi sacrifici economici da parte dei genitori, ad iscriversi presso lo studio di Felice Casorati, che diventerà il suo grande maestro. 

Frequenterà questo studio sino all’età di 20, per poi iniziare quel percorso che lo condurrà già nel 1930 alla sua prima Biennale di Venezia.

Il successo arriva così forte ed importante da trovarlo quasi impreparato. 

Il suo carattere lo porta paradossalmente ad isolarsi ancora di più.

 Non ama essere circondato dal clamore della gente ed allora le sue Opere parlano per lui. 

Quando nel 1933 si trasferisce nel Monferrato e solo due anni dopo ad Asti, si renderà visibile sempre meno, ma i suoi quadri saranno dappertutto. 

Nel 1935, nel 1955 e nel 1959 alla Quadriennale di Roma, nel 1958 ancora alla Biennale di Venezia. 

La sua notorietà oltrepassa i confini e nel 1958 viene invitato a Norimberga alla prestigiosa “Fraenkische Galerie der Stadt”. 

Ancora all’estero, sempre nello stesso anno a Charleroi per la “Art du XXI Siècle”, quindi a Pittsburgh alla “Pittsburgh International Exhibition. of Contemporary. Painting and Sculpture”
Due anni dopo è prima a Berlino, poi a Lucerna.

Ma è nel 1961 che oltrepassa l’oceano per rispondere all’invito di essere presente con le sue Opere alla “VI Biennale” di San Paolo. 

E allora anche in Scandinavia (Oslo, Copenhagen, Gőteborg, Helsinki).

L’anno dopo è a Francoforte, Lugano, ancora a Berlino, Wiesbaden.

Ormai vive a Milano da una ventina di anni. Qui ha incontrato Alfredo Chighine col quale condividerà lo studio per diversi anni.

E proprio Milano lo accoglie nel miglior modo possibile, offrendogli il massimo della visibilità. 

Nel 1965 presso la Galleria del Milione, nel 1966 alla “III Mostra di Arte Contemporanea” a Palazzo Reale, nel 1967 alla “I Mostra di Arte Moderna e Trame Contemporanee” al Palazzo della Permanente. 

Nel 1971 alla Galleria del Veltro, nel 1974 al Castello Sforzesco, e alla Mostra “Pittori per la Spagna libera” presso il Palazzo del Turismo. 

Nel 1976 è trai i “500 pittori per la Innocenti” al Palazzo della Permanente.

Dal 1980 inizierà la sua frequentazione con Enzo Pagani per il quale esporrà quasi continuativamente a Milano e a Legnano. 

Nel 1981 torna in Germania a Colonia, precisamente al “Theater am Dom”, quindi a Basilea. 

L’anno dopo è ancora in America Latina, a Bilbao. Tre anni dopo, nel 1985, Mario Bionda muore a Penango, un paesello dell’Astigiano.

Premi & Riconoscimenti

1952 – “Premio Città di Valenza”
1957 – “Premio Lissone”
1958 – “Premio Spoleto”
1961 – “Premio città di Marsala”
1969 – “Premio Affreschi – Arcumeggia”
1978 – “Premio Nazionale di Pittura – città di Gallarate”
1981 – “XII Premio di Pittura Umberto Galbiati – Inverigo”

Mario Bionda nei Musei

Tate Gallery – Londra
Museo Arte Moderna – Berlino
Accademia di Belle Arti – Berlino
Museo Arte Moderna – Wiesbaden
Collezione Banca Intesa – Milano
Fondazione Pagani – Castellanza
Museo Civico – Desio
Casa Museo Boschi Di Stefano - Milano
Museo Arte Moderna – Kassel


LINKs


Casa Museo Boschi Di Stefano:http://www.fondazioneboschidistefano.it/ws/ Mario Bionda Wikipedia:http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Bionda
Casa Museo Francesco Cristina; Casa Museo Francesco Cristina



Opere


Immagine bruna (1962)
                                                          




Elemento marino (1962)
                                                         



Composizione con figura (1970 c.a)

Casa Museo Francesco Cristina
                                                 



Messaggio dall'Oriente (1972)
   

Giorgio De Chirico , Mario Sironi Lucio Fontana , Mario Tozzi , Piero Manzoni , Sante Monachesi , Angelo Del Bon , Amedeo Modigliani , Salvador Dalì , Gianni Bertini , Aldo Carpi , Mario Bionda , Antonio Bueno , Ernesto Treccani , Arnaldo Pomodoro , Marco Lodola , Ugo Nespolo , Bruno Landi , Pino Ponti , Vittorio Maria Di Carlo , Giorgio Albertini , Bernard Aubertin , Salvador Aulestia , Ercole Pignatelli , Francesco Fedeli , Giosetta Fioroni , Franco Angeli , Max Kuatty , Mario Schifano , Giuseppe Ajmone , Remo Brindisi , Antonio De Totero , Carlo Brenna , Vanessa Beecroft , Gino Brogi , Pietro Annigoni , Pablo Picasso , Andy Warhol , Antonio Mancini , Antonio Nunziante ,Enrico Baj , Filippo De Pisis , Marcello Scuffi , Ludovic Rodo Pissarro






Angelo Del Bon

Angelo Del Bon


Pittore – Opere – Quadri – Quotazione – Quotazioni – Quotes – Quote – Casa Museo – Francesco – Cristina

Angelo Del Bon (Milano, 12 aprile 1898 – Desio, 10 giugno 1952) è stato un pittore italiano.


Biografia

Figlio di Giovanni e Idalide Abbrighi frequentò giovanissimo l'Accademia di Brera seguendo gli insegnamenti di Antonio Ambrogio Alciati e diplomandosi nel 1922.

Nel 1923 iniziò la sua carriera artistica condividendo lo studio di Piazzale Asso con Umberto Lilloni. 

Nel 1929 si trasferì nello studio degli artisti di Via Solferino e diede vita con gli amici Umberto Lilloni, Francesco De Rocchi, Adriano Spilimbergo, Cristoforo De Amicis e la presenza del critico Edoardo Persico ad nuova esperienza pittorica definita "Chiarismo".

Nel 1928 gli venne conferito a Milano il “Premio Fondazione Fumagalli” e nello stesso anno partecipò alla XVI Biennale di Venezia ed alle successive sette edizioni. Nel 1934 ottenne sempre a Milano il “Premio Principe Umberto”. 

Nel 1935 venne nominato insegnante di ruolo nella cattedra di "Figura" presso il liceo artistico di Brera e nel 1941 fu insegnante di "Figura" presso l'Accademia di Brera. 

Nel 1937 gli fu attribuito il “Premio Lecco” alla Quadriennale di Lecco. Nel 1944 si sposò con Jolanda Villa.

Fra il 1933 e il 1942 frequentò Castiglione delle Stiviere, ospite dei pittori Oreste Marini ed Ezio Mutti. 

Fu ospite a Castel Goffredo per diversi soggiorni artistici di Maddalena Nodari, che lo considerava suo maestro. 

Le permanenze nella zona offrirono nuovi spunti ai suoi paesaggi chiaristi: le colline e il Lago di Garda, con Sirmione e Bardolino. 

Alla fine di questo periodo si applicò alla figura, al ritratto e alla natura morta.

Nel 1941 ottenne il “Premio Bergamo” alla IV Mostra Bergamo e nel 1942 l'ambito “Premio Ministero” del Ministero Educazione Nazionale a Roma. 

Nel 1950 venne colto da paresi e all'Accademia di Brera fu sostituito da Cristoforo De Amicis.
Morì a Desio il 10 giugno 1952 dopo aver ricevuto il “Premio Desio” dieci giorni prima.
Nel 1954 la Biennale di Venezia gli rese omaggio dedicandogli una sala, allestita dal pittore Domenico Cantatore.



 LINKs


Casa Museo Boschi Di Stefano:http://www.fondazioneboschidistefano.it/ws/

Angelo Del Bon Wikipedia:http://it.wikipedia.org/wiki/Angelo_Del_Bon
Angelo del Bon Archivio: http://www.angelodelbon.it/
Casa Museo Francesco Cristina: Casa Museo Francesco Cristina 



Opere

Cascina a Castiglione delle Stiviere
                                               


Angelo Del Bon
Campagna Mantovana (1945)

Casa Museo Francesco Cristina
                                                  


Barche a Riva Trigoso (1927)


Verso il Villaggio (1945)

Casa Museo Francesco Cristina
                                                    



Barche nella laguna (1926)
          

Giorgio De Chirico , Mario Sironi Lucio Fontana , Mario Tozzi , Piero Manzoni , Sante Monachesi , Angelo Del Bon , Amedeo Modigliani , Salvador Dalì , Gianni Bertini , Aldo Carpi , Mario Bionda , Antonio Bueno , Ernesto Treccani , Arnaldo Pomodoro , Marco Lodola , Ugo Nespolo , Bruno Landi , Pino Ponti , Vittorio Maria Di Carlo , Giorgio Albertini , Bernard Aubertin , Salvador Aulestia , Ercole Pignatelli , Francesco Fedeli , Giosetta Fioroni , Franco Angeli , Max Kuatty , Mario Schifano , Giuseppe Ajmone , Remo Brindisi , Antonio De Totero , Carlo Brenna , Vanessa Beecroft , Gino Brogi , Pietro Annigoni , Pablo Picasso , Andy Warhol , Antonio Mancini , Antonio Nunziante ,Enrico Baj , Filippo De Pisis , Marcello Scuffi , Ludovic Rodo Pissarro












Bruno Landi

Bruno Landi




Pittore – Opere – Quadri – Quotazione – Quotazioni – Quotes – Quote – Casa Museo – Francesco – Cristina

Bruno Landi (Roma, 1941) è un pittore italiano.

BIOGRAFIA


Nasce a Roma nel 1941. 

La frequentazione dello studio romano dello zio scultore Enrico Tadolini lo induce ad abbandonare gli studi classici per iscriversi all'Accademia di Belle Arti dove ha l'occasione di studiare con Pericle Fazzini. 

In questi anni frequenta gli ateliers degli artisti di via Margutta partecipando del vivace clima culturale degli anni Cinquanta. 

Dopo il diploma si trasferisce a Parigi e partecipa agli ultimi esiti creativi dell'avanguardia europea orientandosi essenzialmente verso Cubismo e Astrattismo. 

Tornato in Italia nel 1964 aderisce al movimento informale e nel 1965 prende parte alla Biennale d'Arte di Roma. 

Da quel momento la sua ricerca pittorica si muove verso un'espressività più profonda e personale che approda ad un linguaggio basato sulla solidità compositiva e sul dinamismo delle figure, cui si accompagna la particolare scomposizione dei piani di ascendenza cubista sottolineata da una sapiente scelta cromatica. 

Nella chiesa della Trinità a Philadelphia (USA) è esposto un suo Volto di Cristo. 

Dagli anni Settanta espone in importanti manifestazioni italiane ed estere come le mostre nella Galerie Internazionale a Los Angeles (1971), a Parigi (1983) e a New York (1985). 

L'ultima personale italiana che ha raccolto le opere di un decennio è stata ospitata nel Museo Nazionale di Villa Pisani a Strà nel 2007.


NOTE

Ricollegandosi al patrimonio figurativo delle avanguardie storiche ne elabora una personalissima interpretazione nella quale trovano ricetto diversi linguaggi: la scomposizione dei piani di ascendenza cubista, il disegno dalla linea spessa e rigorosa, il magma materico informale.


Landi tra modernità e tradizione fa della figura umana il centro della propria ispirazione. Ricerca le radici della nostra cultura e dell'attualità nel cubismo, nel futurismo, in Modigliani, Fazzini e Mastroianni, radici che affiorano nelle sue opere come suggestioni di architetture di forme e colori stemperate in atmosfere rarefatte colme di spunti romantici. 


La falce lunare che solca il cielo notturno o il disco infuocato del sole sono fonti luminose costanti che determinano le gamme cromatiche delle sue opere. 

I colori a volte intensi, a volte contrastanti fra loro, raggiungono spesso l'essenzialità della monocromia ispessita da una materia ricca di volume. 

L'immaginario che prende corpo nella sua opera carica di nostalgia torna spesso alle presenze femminili, alle nature morte, alle battaglie con cavalli e cavalieri fusi in un unico corpo. 

Forme in divenire dove Landi gioca con l'esperienza del passato e la ricerca cromatica più recente.  







Opere

Amanti - (2006)
                                                                  


Bruno Landi
Cavallo e cavaliere al chiaro di luna (2003)

Casa Museo Francesco Cristina
                                            


La collana - (1999)
                                                              


Figura - (2003)