Remo Brindisi |
Pittore – Opere – Quadri – Quotazione – Quotazioni –
Quotes – Quote – Casa Museo – Francesco – Cristina
Remo Brindisi nacque a Roma nel 1918.
Iniziò ad assecondare la sua passione frequentando la Scuola d’Arte di Penne, dove il padre insegnava scultura in legno.
Seguirono, nella città di Roma, i corsi di
scenografia del Centro Sperimentale, anche se per un tempo limitato, e le
lezioni alla Scuola libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti, fino a quando
ottenne una borsa di studio per l’Istituto Superiore d’Arte per l’Illustrazione
del Libro di Urbino.
Lungo il corso della sua vita, spinto anche
da motivazioni esterne alla sua carriera artistica, Brindisi viaggiò molto,
toccando importanti città come ad esempio Firenze, Venezia, Milano ed anche
Parigi.
Durante la seconda guerra mondiale fu
chiamato a prestare servizio, esperienza che lo portò a Firenze, dove visse
momenti felici accanto ad amici artisti come Ardengo Soffici ed Ottone Rosai.
Nel 1940 si svolse la sua prima personale, a
Firenze, dove presentò opere di impostazione descrittiva e lirica, con la
presentazione al catalogo realizzata da Eugenio Montale.
Fu anche fatto prigioniero dai tedeschi ma,
riuscito a fuggire, si rifugiò a Venezia fino all’avvenuta Liberazione.
Nel capoluogo veneto iniziò a legarsi al
gallerista Carlo Cardazzo, il quale gli permise di svolgere un’intensa attività
espositiva presso i suoi locali della Galleria Il Cavallino.
Inoltre, tra gli anni Quaranta e Cinquanta
partecipò a tutte le Biennali veneziane ed anche alle Quadriennali romane,
utilizzando caratteri espressionisti nell’ambito della nuova figurazione, con
tendenze vicine allo stile informale.
Remo Brindisi si trasferì a Milano nel 1947, dove Cardazzo aveva da poco aperto la nuova Galleria Il Naviglio.
Furono anni di turbolenza artistica, nei
quali Brindisi entrò prima a fare parte del Gruppo Linea, con un conseguente
appiattimento delle sue figure in direzione cubista, e poi, allo scioglimento
del gruppo nel 1950, si accostò al Realismo.
Il legame con il Realismo non fu però
duraturo, se ne distaccò già nel 1955, dopo una mostra antologica personale a
lui dedicata presso il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ed un
personale a Zurigo.
Egli fu anche presidente della Triennale di
Milano, nel 1973, fu docente e direttore dell’Accademia di Belle Arti di
Macerata e ricevette la medaglia d’oro della Pubblica Istruzione per meriti
culturali.
La sua passione per l’arte e la cultura lo
portò anche a fondare, nel 1970
a Lido Spina in provincia di Ferrara, il Museo
Alternativo, intestato a suo nome, con lo scopo di raccogliere le opere dei
maggiori artisti contemporanei di tutto il mondo.
Non interruppe mai la sua attività espositiva che lo portò ad ottenere premi e riconoscimenti anche al di fuori dei confini nazionali.
Riconosciuto anche dalla critica odierna come
uno tra i maggiori pittori del Novecento italiano, morì a Lido Spina nel 1996.
Remo Brindisi dipinse grandi opere con temi ciclici, molte delle quali legate a tematiche sociali, che lo portarono a farsi cronista di una sofferenza collettiva, che diede alle sue tele un carattere epico.
Soprattutto durante il ventennio fascista il
suo lavoro fu teso a raccontare le colpe e gli orrori che l’animo umano fu in
grado di generare.
Le sue opere ci parlano ancora di sentimenti personali, interiori, ricordi traumatici che riemergono anche dopo anni come incubi.
Opere
Al 1940 risale la sua Prima Personale (Firenze): la presentazione del catalogo della
mostra è scritta da Eugenio Montale.
Ha esposto opere in mostre personali a Parigi, Nizza, Milano, Venezia, Roma al Cairo,
a San Paolo del Brasile.
È stato Presidente della Triennale di Milano e gli è stata assegnata la medaglia
d'oro della Pubblica Istruzione della Repubblica per meriti culturali.
Ha partecipato, soprattutto tra gli anni quaranta e '50, a numerose Biennali di Venezia ed alle Quadriennali di Roma.
Famoso anche per le figure, i volti ed i paesaggi: le
"Venezie", gli "Oppositori", i "Pastorelli, le
"Maternità" sono i temi ciclici maggiormente ricorrenti.
Ha dipinto opere a oggetto sociale e politico, fra cui spicca il
ciclo Storia del Fascismo (1957-62).
Ha creato i simboli portati in processione il Venerdì Santo a L'Aquila.
Ha costituito (realizzata tra il 1971 ed il 1973 su progetto di
Nanda Vigo) un museo d'arte moderna a Lido di Spina, donandolo all'amministrazione
comunale di Comacchio.
Nel museo, la cui struttura interna è a sua volta un'opera
architettonica di pregio, sono raccolte molte opere di artisti contemporanei.
Bibliografia
·
Elena Lissoni, Remo Brindisi, catalogo online Artgate della Fondazione Cariplo,
2010, CC-BY-SA.
·
Remo Brindisi: dal realismo alla nuova figurazione, a cura di E.
Fabiani, Bora, 1976.
·
1994/2013 "Catalogo e Archivio Generale delle Opere del
Maestro R.Brindisi" Curatore: Gimmi Stefanini Presidente di Galleria Pace
Milano-Brera editrice del Catalogo, già tre tomi allo stato realizzati, il
quarto in fase di realizzazione.
I Coniugi Boschi - 1947 |
I Coniugi Boschi - 1951 |
Venezia - anni 60 provenienza Fondazione Pagani Casa Museo Francesco Cristina |
Uomo - 1960 |
Giorgio De Chirico , Mario Sironi , Lucio Fontana , Mario Tozzi , Piero Manzoni , Sante Monachesi , Angelo Del Bon , Amedeo Modigliani , Salvador Dalì , Gianni Bertini , Aldo Carpi , Mario Bionda , Antonio Bueno , Ernesto Treccani , Arnaldo Pomodoro , Marco Lodola , Ugo Nespolo , Bruno Landi , Pino Ponti , Vittorio Maria Di Carlo , Giorgio Albertini , Bernard Aubertin , Salvador Aulestia , Ercole Pignatelli , Francesco Fedeli , Giosetta Fioroni , Franco Angeli , Max Kuatty , Mario Schifano , Giuseppe Ajmone , Remo Brindisi , Antonio De Totero , Carlo Brenna , Vanessa Beecroft , Gino Brogi Ludovic Rodo Pissarro Enrico Baj , Filippo De Pisis , Marcello Scuffi ,