Arnaldo Pomodoro
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Arnaldo Pomodoro (Morciano di Romagna, 23
giugno 1926) è uno scultore italiano.
È considerato uno dei più grandi
scultori contemporanei italiani, molto noto ed apprezzato anche all'estero.
Fratello del noto scultore Giò Pomodoro.
Le sue opere adornano città importanti come Pesaro, Roma, Milano, Tivoli, Torino,
Belluno, Terni, Copenaghen, Brisbane, Dublino (di fronte al famoso Trinity
College), Los Angeles, oltre a figurare al Mills College in California, nel
Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, nei maggiori musei mondiali nonché al Cremlino
e all'ONU.
È famoso soprattutto per le sue
particolari sfere di bronzo, il materiale che predilige per le sue opere, che
si scompongono, si "rompono" e si aprono davanti allo spettatore, che
è portato alla ricerca ed alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto
tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell'interno.
Dal 1954 vive e lavora a Milano,
accanto alla darsena di Porta Ticinese.
La formazione
Pomodoro studia
da geometra per poi dedicarsi,quasi subito dopo, alla scultura, per la quale
sviluppò a poco a poco un'enorme passione, all'inizio degli anni cinquanta.
Lentamente il suo linguaggio caratteristico,
informale, si va evolvendo adattandosi di volta in volta alle caratteristiche
del materiale usato: prima l'oro e l'argento, per dei monili, poi il ferro, il
legno, il cemento ed il bronzo, che diverrà la sua materia base, prima per
opere di piccole dimensioni e poi per le sculture monumentali che lo hanno reso
celebre.
Nel 1961 e 1962,
fa parte con Lucio Fontana ed altri del gruppo informale "Continuità",
grazie al quale raffina una propria cifra stilistica, esprimendo la propria
arte nell'equilibrio tra le geometrie esterne e i meccanismi interni delle sue
opere monumentali, più adatte alle sue capacità espressive di quelle di
dimensioni ridotte, che non gli permettono di indagare all'interno del soggetto
rappresentato.
Lo stile
Nella sua arte
domina un rigoroso "spirito geometrico", per cui ogni forma tende
all'essenzialità volumetrica della sfera, del cubo, del cilindro, del cono, del
parallelepipedo e di altri solidi euclidei perfetti, nettamente tagliati, le
cui ripetizioni in schiere o segmenti, rettilinei o circolari, sono
paragonabili alla successione delle note in una composizione musicale, o ad
ingranaggi di macchinari nascosti all'interno dei massicci contenitori, resi
parzialmente visibili dalle spaccature e dai tagli che rompono le superfici
levigate esterne.
La coerenza
nell'associazione delle strutture interne alla monumentalità esteriore delle
opere di grandi dimensioni dà vita all'opera di Pomodoro.
Lo spazio
esterno non esiste: tutto si svolge all'interno, nelle "viscere"
racchiuse dalle pareti lisce e lucenti, da nitidi volumi, perfettamente
delineati.
L'autorevolezza
e l'importanza di un artista derivano non soltanto dalla sincerità che gli
regge la mano, ma anche da significato innovativo che riesce a conferire a uno
o più elementi del suo discorso: sarebbe a dire dall'originalità che questi
vengono ad assumere nel contesto espressivo.
Nel caso di Arnaldo Pomodoro la
scultura si porta dentro un'aspirazione e un destino di libertà.
Fin dagli
esordi le sue opere, i primi rilievi, celebrano una creatività di artigianato
spontaneo e fantastico che rivela una gioia e una forza vitali, intrise, però,
di una sacralità arcaica.
L'alfabeto d'impronta cuneiforme all'origine della
poetica espressiva di Pomodoro si concretizza in una dimensione in cui lo
spazio del vissuto e la memoria si mescolano.
Il segno
plastico di Pomodoro è componente di un linguaggio che ha in sé potenzialità
indefinite e indefinibili, che vuole prescindere dalle cose così come appaiono
per giungere a una profondità che a volte è poco oltre l'immediato e che
riassume e concentra in sé tutta l'essenza della realtà.
Il fare
artistico diventa creazione, creazione come in Klee di "forme e
spazi" che vengono prodotti in "proporzioni scelte" con
ricchezza d'invenzione secondo una minuscola e preziosa tessitura in sintonia
con il ritmo interno delle proprie pulsioni.
L'artista dunque, come un
demiurgo, ha la facoltà di "generare" il reale e di farlo in forme nuove,
in forme che vanno oltre l'ovvietà dell'apparente e del conosciuto per
raggiungere nuovi accenti di poesia e di vita.
Le altre opere sparse nel mondo
Le opere di
Pomodoro sparse per il mondo non si esauriscono con quelle della precedente
elencazione.
L'opera La
Colonna del viaggiatore del 1962 è stata realizzata per la mostra curata da
Giovanni Carandente a Spoleto Sculture in città e segna il passaggio di
Pomodoro alla scultura volumetrica.
Realizzata in
acciaio, è la prima opera di grande mole realizzata dallo scultore.
Conclusa la
mostra, l'opera venne generosamente donata alla città di Spoleto.
Nel 1991, la
sua opera Disco Solare è stata collocata davanti al Palazzo della
Gioventù di Mosca, come dono all' Unione Sovietica del governo Italiano nel
periodo di disgelo post-guerra fredda;
l'anno
seguente, 1992, un'altra opera di grandi dimensioni, Papyrus, è stata
collocata a Darmstadt, in Germania, nei giardini del nuovo Palazzo delle Poste
e Telecomunicazioni;
nel 1995 ha realizzato una scultura in memoria del grande
regista scomparso Federico Fellini, su commissione del Comune di Rimini;
sempre
nel 1995 ha realizzato a Terni la Lancia di Luce, un'imponente obelisco
in acciaio, cromo e rame, che simboleggia l'evoluzione tecnologica moderna
della città e delle sue celebri acciaierie;
nel1996, l'opera Sfera con sfera,
di oltre tre metri di diametro, è stata collocata nel piazzale delle Nazioni
Unite a New York; nel 1998 ha progettato il portale del Duomo di Cefalù,
Sicilia.
Sono presenti
sue opere (l' altare e la croce sopra di esso) nella chiesa di Sant'Anna di
Sciara, Sicilia realizzate nel 1986, opere realizzate successivamente in altri
materiali anche nella Chiesa di Padre Pio e la grande sfera bronzea presente
nel piazzale del lungomare di Pesaro.
Le esposizioni principali
Tra le maggiori personali dedicate allo scultore nel mondo, vanno ricordate quella alla Rotonda della Besana di Milano (1974),
al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (1976),al Forte Belvedere di Firenze (1984),
a Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1987),
all'Hakone Open-Air Museum in Giappone (1994),
alla Rocca Malatestiana di Cesena (1995),
al Museo della Città di Rimini (1995),
alla Marlborough Gallery di New York (1996),
a San Leo (1997),
alla Torre di Guevara di Ischia nel 2003,
a Palazzo Crepadona di Belluno (2006),
a Fortezza del Priamar di Savona (2007).
Ha tenuto esposizioni itineranti nei musei europei, americani, australiani e giapponesi.
Nel 2008 è stata ospitata un'esposizione di sue sculture, "en plein air", ad Orta San Giulio, in provincia di Novara.
I premi
La lunga carriera di Pomodoro è stata riconosciuta e premiata per la prima volta a San Paolo, Brasile, nel 1963, al quale seguirono numerosi altri premi:- a Venezia nel 1964;
- nel 1967 uno dei sei premi internazionali del Carnegie Institute;
- nel 1981 il Gran Premio Henry Moore (in Giappone);
- nel 1990 il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association per la scultura (in quell'anno Federico Fe
- llini lo vinse per il cinema ed il teatro).
Onorificenze e riconoscimenti
Ha ricevuto la "Laurea in Lettere honoris causa dal Trinity College dell'Università di Dublino, davanti al quale si erge una sua statua, donata proprio per quest'occasione,e quella honoris causa in Architettura e Ingegneria dall'Università di Ancona,
e nello stesso anno ha ricevuto il "Premio Ubu" grazie alle scenografie di "Nella solitudine dei campi di cotone" di Bernard-Marie Koltès.
È socio onorario dell'Accademia di Brera, di Milano, dal 1993, e nel 1994 ha ricevuto il Premio della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Per i meriti conseguiti nell'ambito della sua attività artistica, è stato inoltre eletto Accademico Ordinario dalla prestigiosa Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
Ha partecipato alla rassegna 'Mercoledì da NABA' come Visiting Professor, in collaborazione con la Scuola di Scenografia di NABA Nuova Accademia di belle Arti di Milano
LINKs
Casa Museo Francesco Cristina: Casa Museo Francesco Cristina
Arnaldo Pomodoro Official Site:http://www.arnaldopomodoro.it/
Opere
Rotor First Section no. 3 |
Il Cubo |
Voyager's Column |
Frammento IV Casa Museo Francesco Cristina |
Rilievo III |
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